Via Lauretana, un cammino ancora da scoprire

Da una parte il paesaggio delle Crete Senesi: il grigio dell’argilla, le colline coltivate a grano, le greggi e le strade bianche puntellate di borghi e casolari. Dall’altra la verdeggiante Valdichiana, i sentieri che ricordano la bonifica delle paludi, i frutteti, i canali e i laghi. La Via Lauretana Toscana – che, seguendo l’antico asse etrusco-romano, collega Siena a Cortona – non è solo un cammino, ma un vero viaggio che in poco meno di 120 chilometri attraversa due mondi completamente diversi. 

È una delle particolarità che rendono affascinante questa via, riscoperta di recente – il primo tracciato è stato ripreso solo nel 2018 – e ancora tutta da valorizzare; c’è una buona segnaletica a tracciare il percorso con una certa cura, ma ancora molto resta da fare in termini di accoglienza, recettività, servizi, collegamenti con la rete dei trasporti pubblici. È anche per questo che camminare sulla Lauretana ha ancora il sapore della scoperta, quasi dell’avventura; la sensazione di essere in un luogo nuovo, un altrove non ancora battuto, dove ancora si cammina in silenzio, si trova l’intimità dei propri passi respirando la natura e, in questo caso, anche la storia.

Il tracciato toscano

Il tratto toscano della Via Lauretana è lungo quasi 115 chilometri e si srotola tra il verde delle colline, borghi antichi, cappelle e edicole che ancora raccontano il culto mariano. Si possono percorrere in 4, 5 o 6 tappe: la soluzione preferibile è quella intermedia da circa 20 chilometri al giorno, un passo fattibile che dà il tempo di godere davvero del cammino. Lasciando Siena attraverso Porta Pispini, il tracciato piega verso sud est e molleggia sulle Crete, attraversa i territori di Asciano, Rapolano e Sinalunga per poi entrare in Valdichiana verso l’Aretino e risalire fino a Cortona, dove incrocia la Via Romea Germanica che arriva da nord. Da qui la via prosegue poi in Umbria fino a giungere nelle Marche, alla Santa Casa di Loreto che le dà il nome.

Una via di pellegrinaggio con origini etrusche

La Via Lauretana si è connotata come via di pellegrinaggio e cammino di fede, ma ha origini etrusche e collegava il Senese a una città allora assai potente come Cortona. È rimasta in uso con i Romani e poi durante la Repubblica di Siena; all’Archivio di Stato di Siena sono conservati interessanti documenti che raccontano, ad esempio, le molte difficoltà per la sua manutenzione.

Le difficoltà dell’argilla nelle Crete, da una parte, e dall’altra la Valdichiana con tutti i suoi canali: è sempre stata una strada complicata da gestire. Ebbe grande sviluppo in epoca leopoldina, fu proprio il Granduca a far costruire i ponti sull’Arbia, ad Asciano e Valiano perché fino ad allora i corsi d’acqua si traversavano a guado. Ma valeva la pensa investirci: era una direttrice molto importante per i collegamenti commerciali tra Toscana e Umbria. 

Il panorama delle Crete

Oggi la SP Lauretana, la provinciale asfaltata che ancora porta quel nome, segue per il 60 per cento il tracciato originale: il cammino, invece, è stato impreziosito aggiungendo luoghi affascinanti, valorizzando borghi e piccoli musei. È il caso, ad esempio, di Serre di Rapolano che nel tracciato originale non c’era, come di Montepulciano Scalo che ha aggiunto anche un collegamento con la ferrovia.  

Cinque tappe, cinque mondi diversi

Il tracciato odierno diviso in cinque tappe, dunque, si ferma a Vescona – una volta importante castello di cui oggi rimane una manciata di case; poi appunto a Serre di Rapolano, borgo sospeso nel tempo che era centro nevralgico delle cave di travertino ormai in gran parte dismesse; a Sinalunga, “patria” della razza chianina e spartiacque tra i due paesaggi, le Crete e la Valdichiana; infine a Valiano, un antico castello feudale che con il suo ponte ha garantito per secoli il passaggio dei pellegrini che si dirigevano a Loreto. Infine, Cortona. Ogni tappa ha una peculiarità, il paesaggio muta lungo i chilometri dall’atmosfera semidesertica e lunare delle Crete ai boschi di cerro e poi, ancora, alla piana bonificata delle vecchie paludi chianine. 

Le biancane di Leonina, anche dette “mammellone”

La prima tappa è già una sorpresa: dopo neanche 15 chilometri si incontrano le Biancane di Leonina che i locali chiamano mammellone, anche se il termine corretto sarebbe cupolette. «Sono un unicuum geologico – spiega Maggiorelli – perché si formano solo dove il terreno è composto al 100% di argilla purissima; si trovano solo in altri due luoghi al mondo, in Basilicata e in South Dakota. Ma questo era anche un letto marino, qui arrivava il Tirreno: ha impregnato la terra di sali marini tanto da cambiarne il PH e renderla fertile, così che le Crete sono state da sempre il grande granaio della Repubblica di Siena». Qui nasce anche, spontanea, una specie di assenzio: aromatizza il latte delle pecore al pascolo, contribuendo al sapore particolare del pecorino di queste zone. 

La seconda tappa, invece, respira l’aria eroica delle strade bianche; il tracciato, infatti, incontra anche il Monte Sante Marie – un crinale con pendenze che arrivano al 15% reso famoso proprio dalle biciclette dell’Eroica – e poi calanchi e cipressi, prima di entrare ad Asciano e proseguire fino a Serre di Rapolano. 

Monte Sante Marie, una delle salite epiche dell’Eroica

Il terzo giorno arrivano i boschi di querce e tartufaie e un luogo incantato come Scrofiano, abbarbicato sulla roccia. La quarta tappa è la più lunga – sono 28 chilometri, ma piuttosto pianeggianti – attraversa Torrita di Siena e ti immerge nella Valdichiana, tra canali e terre bonificate fino a Valiano, arroccato su un colle per proteggere gli abitanti dalle paludi. L’ultimo giorno, infine, si cammina tra campi di cereali, viti e ulivi fino a Cortona che domina il confine tra Umbria e Toscana.

La Lauretana in cammino regala giorni di meraviglia in una Toscana ruvida ma non meno ricca di sorprese. Sono sorprendenti i piccoli musei che si incontrano: Palazzo Corboli e il museo Cassioli ad Asciano, l’antica grancia di Serre di Rapolano divenuta un museo dedicato alla cultura dell’olio o il MAEC a Cortona. Sono sorprendenti i sapori, le fattorie, le greggi, i tramonti, i boschi fitti che non ti aspetti. Bisogna solo fare attenzione al meteo: con la pioggia, le Crete diventano una trappola di fango e sapone che si attacca alle scarpe e non ti fa stare in piedi!


Caratteristiche tecniche

  • Partenza: Siena
  • Arrivo: Cortona
  • Lunghezza: 115 chilometri (circa)
  • Tappe: 5
  • Difficoltà: moderata
  • Fai attenzione a… le Crete quando piove o è piovuto; il caldo – molta parte del tracciato è sempre esposto al sole!
  • Punti di ristoro: pochissimi, il tracciato è poco organizzato da questo punto di vista; bisogna sfruttare sostanzialmente i paesi per fare rifornimento di cibo e acqua.

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