L’inizio di un’avventura

Sono senza scarpe e stremata. E un po’ brilla. Abbiamo messo a posto (quasi) tutto e i ragazzi – i pazzi che condividono questa avventura con me – stanno finendo di mettere a posto questo spazio immenso e meraviglioso. Stasera ha visto la luce, ufficialmente, lo Spazio UNODUE. Un luogo di sogni, idee e visioni (utopiche) del futuro.

Uno spazio dove condividere. Dove incontrarsi e ‘scontrarsi’. Dove creare. Dove immaginare nuovi orizzonti e abbattere vecchie barriere. Abbiamo lavorato tanto a questo progetto, forse impossibile, forse megalomane, forse fantastico. Un ‘palazzo della creatività‘ dove le persone abbiano voglia di incontrarsi e di condividere. Di scambiare idee, opinioni, progetti poiché molte teste – insieme – possono riuscire a rendere concreti i nostri sogni.

E’ stata una serata bella e intensa. Tante persone hanno voluto esserci. Passare da qui, brindare con noi, portare il loro augurio, il loro pensiero, o anche solo chiedere: “Ma cosa state facendo, davvero, qui?“. Grazie a tutti loro. A tutti voi.

Grazie a chi ci è stato. A chi avrebbe voluto, ma non ha potuto esserci. A chi ci è stato vicino col pensiero o con l’affetto. O con la critica, che va bene anche quella e serve a crescere. Grazie a chi vorrà esserci in futuro, ogni volta che faremo un passo avanti.

Questa avventura è nata ufficialmente stasera. Ma questa avventura era nata il 1 giugno, quando abbiamo ultimato il trasloco e abbiamo iniziato a lavorare qui, accampati in mezzo agli scatoloni. Ed era iniziata il 1 febbraio – l’1/2 – quando abbiamo firmato il contratto per questo spazio stupendo. Ed era iniziata, ancora, quando mesi fa ci siamo messi nell’impresa di cercare un nuovo spazio che potesse ospitarci.

Ed era iniziata ancora prima, quando il ‘quarto pezzo’ aveva deciso di condividere con noi questo percorso. O anni fa, quando il ‘terzo pezzo’ si era unito. O ancora prima, quando la mia ‘prima’ collega ed io imbiancavamo – di notte e nel weekend – il nostro primo, minuscolo, intimo spazio. Quello da cui tutto partiva, senza che noi ce ne accorgessimo davvero.

Perché ogni grande avventura parte ogni giorno. E ogni giorno facciamo un piccolo passo. Che magari non ci porterà da nessuna parte. Ma per lo meno avremo provato.
Ho investito molto in questo progetto. E oggi sono felice di guardarlo crescere e iniziare a camminare con le sue gambe.

Mi hanno chiesto, stasera, se ci fossimo posti il problema di far nascere “questa cosa a Siena“. Dove niente accade. Dove tutto è fermo, spento, addormentato.
Sì, me lo sono posto il problema. Ma tanti anni fa ho deciso di restare qui. E oggi regalo alla mia città, a Siena, un posto dove poter crescere e immaginare un nuovo futuro. Non so se riuscirà. Ma io ho deciso di restare qui. Io sono quella che resta.

 

Tra tanti anni non sarete delusi delle cose che avete fatto, ma di quelle che non avete  fatto! Levate dunque l’ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate, sognate, scoprite!

Mark Twain

 

 

 

 

 

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1 commento

  1. Brave “citte” osare sempre! Un in bocca al lupo grosso come le belle persone che siete…e ora speriamo di riuscire a venire prima o poi!

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