C’è una laguna blu in mezzo alla Valdelsa. Con acque turchesi e smeraldo in cui, d’estate, le chiome degli alberi si specchiano e risplendono; con cascatelle che gorgogliano, pozze dove bagnarsi, correnti fresche e punti dove guadare il fiume su massi levigati. Il Parco Fluviale dell’Elsa è come un’oasi che si apre di fronte agli occhi meravigliati, soprattutto considerando la vicinanza di un’area industriale e che pochi metri là sopra scorre la strada: insomma, non si è esattamente nella natura incontaminata dove immagineresti di imbatterti in quei colori.
Il percorso lungo il fiume
Eppure, c’è. È un percorso recuperato negli anni recenti, attrezzato con pochi tavoli in legno e panchine per riposare, arricchito dai pannelli che raccontano le piante e le specie animali che vivono in questo minuscolo ecosistema. Si chiama “SentierElsa”: circa 3,5 chilometri di una bella passeggiata che cammina in questa piccola valle, lungo il letto del fiume Elsa appunto, lo costeggia, lo attraversa, lo accarezza. È balneabile, l’Elsa, e l’acqua smeraldo ti chiama come una sirena. Le chiome folte rendono l’aria fresca anche nelle estati più torride e, non a caso, è ribattezzato “il mare dei colligiani” che qui vengono a trovare refrigerio come fosse una spiaggia. Ma la sua bellezza selvaggia e inaspettata è ormai nota in tutta la zona: nei mesi più caldi è frequente trovarlo molto affollato, soprattutto nella parte iniziale, l’ingresso a sud posizionato proprio sotto il ponte (carrabile) di San Marziale.
La folla e il silenzio
Qui c’è il punto di ritrovo del rafting organizzato da maggio a settembre e, poco più avanti, una sorta di battigia che si allarga verso l’acqua, pronta a ospitare giovani e famiglie con musica, picnic e tutto l’armamentario da gita. Ma basta avere pazienza e incamminarsi lungo il sentiero, lasciarsi alle spalle la Cascata del Diborrato, un salto di 15 metri in cui il fiume si butta con impeto per poi iniziare di nuovo a scorrere placido verso punti dai nomi suggestivi, la Terrazza di Poppea, il Masso Bianco, la Spianata dei Falchi. Allora si troveranno pace e silenzio e la possibilità di immergersi nell’acqua fredda senza troppa compagnia. Si guada il fiume (con attenzione: nei periodi molto piovosi può diventare un po’ insidioso) e si risale verso il Ponte di Spugna, dove il parco finisce a pochi metri dal centro di Colle, la piazza Arnolfo di Cambio.
E poi dove andiamo?
Alla fine del sentiero si può tornare indietro: risalendo il fiume a ritroso si cammina per circa sette chilometri, una passeggiata semplice e rigeneratrice che – se presa con calma – può essere adatta anche ai bambini. In alternativa si può tirare dritto: in poche strade si arriva al centro del paese, lo si attraverso per salire fino a Colle Alta e in 25 minuti, passando di fronte al celebre ristorante Arnolfo (due stelle Michelin), arrivare fino al Museo San Pietro che custodisce, tra le altre, opere di Ottone Rosai, Moses Levy e Mino Maccari.
Caratteristiche tecniche
- Partenza: sotto il ponte di San Marziale (località Gracciano)
- Lunghezza: 7 km
- Difficoltà: facile
- Fai attenzione a… i guadi scivolosi se è molto piovuto (e le zanzare d’estate!)
- Punti di ristoro: dovunque, anche con tavoli e panchine – ma non ci sono chioschi o bar, devi portare tutto da casa, acqua compresa
- Traccia GPS: la puoi scaricare qui
NOTA: questo itinerario - seppur in forma ristretta - è stato pubblicato per la prima volta sul Corriere Fiorentino nell'edizione del 14/02/2022.