Dal viale di Bolgheri celebrato dal Carducci a quelli immortali che fanno da sfondo al Gladiatore e che identificano la Valdorcia, i cipressi sono senza dubbio un “marchio” di fabbrica della Toscana e del suo paesaggio. Eppure forse non tutti sanno che – o almeno io l’ho scoperto solo alcune settimane fa – i cipressi sono frutto della mano dell’uomo, utilizzati nel tempo per “disegnare” le colline con maestria e per necessità (un’amica, ad esempio mi racconta che, nella nostra campagna, era in uso piantare un cipresso sul poggio più alto, per farlo diventare un punto di riferimento e anche un simbolo di potere per chi possedeva quella terra…).
Sto divagando. Insomma, solo alcune settimane fa ho scoperto che proprio qui in Toscana – e non sarà un caso – esiste uno dei rari esempi di “cipresseta naturale” del Mediterraneo, ovvero un bosco di cipressi che cresce spontaneo e si rigenera, proprio come fanno i boschi e come, invece, non fanno di solito i cipressi. Neanche a dirlo è a pochi chilometri da me, a cavallo tra le province di Siena e Firenze.
Tra le colline del Chianti
È il Bosco di Sant’Agnese – o, per dirla più correttamente, la Riserva naturale di Sant’Agnese: siamo tra le colline del Chianti, a metà strada tra Poggibonsi e Castellina in Chianti ma con una “fuga” anche nel territorio di Barberino. Come ci spiega bene il sito ufficiale del Comune di Castellina, il cipresso – importato in Toscana in tempi remoti, probabilmente dai Fenici o dagli Etruschi – forma nella riserva un vero e proprio bosco, la cui origine viene fatta risalire a una decina di secoli fa. Particolari condizioni hanno fatto sì che questa cipresseta si sia naturalizzata, rinnovandosi spontaneamente fino ai giorni nostri ed integrandosi perfettamente alla vegetazione preesistente: come dicevo, ne è venuto fuori uno dei pochi esempi di cipresseta naturalizzata nei Paesi del Mediterraneo e una delle sole tre cipressete da seme esistenti in Italia. Ed è un vero e proprio monumento storico, utilizzata da tempi remoti per la produzione di pregiato legname.
Il nostro trekking
Quello di oggi è un anello semplice e paesaggistico, che si percorre in un paio d’ore, adatto per una passeggiata mattutina. Si parte dalla deliziosa Pieve romanica di Sant’Agnese [c’è un piazzale sterrato dove possiamo lasciare la macchina, facendo attenzione e non disturbare] e si percorre un primo tratto nel bosco di cipressi (intervallati da lecci e corbezzoli e con un fitto sottobosco) a fondo per lo più sassoso. Qui ci si imbatte, tra l’altro, in alcuni pannelli molto particolari: la cipresseta è, infatti, “dedicata” alla memoria di donna Francesca Cerasi, «meravigliosa, indimenticabile sposa». Poche sono le notizie che si trovano a riguardo, ma quelle poche raccontano la storia di una importante famiglia romana di costruttori che era proprietaria di una fattoria nella zona di Castellina: a Francesca, scomparsa nel 2006, va il ricordo del marito Adriano (scomparso anche lui, poi, nel 2020).
Dopo il bosco, ci si immette in una bella strada bianca che costeggia campi e ci porta ad attraversare i vigneti fino al Romitorio di Serelle (bellissimo borgo che oggi è un agriturismo di pregio) e che regala ariosi punti panoramici sulle colline. Spesso le vigne sono circondate da recinzioni che le proteggono dagli animali selvatici: i cancelli sono sempre facili da aprire e senza lucchetti, ma assicuratevi di richiuderli dopo il vostro passaggio!
L’ultimo tratto del cammino è di nuovo all’interno della cipresseta a chiudere l’anello fino a tornare alla Pieve, tra le stazioni di una Via Crucis scolpita. Percorso semplice, a parte qualche tratto di bosco molto sassoso e un po’ scosceso, abbastanza segnalato: è difficile perdersi ed è bello camminare in una riserva naturale praticamente unica!
Caratteristiche tecniche
- Partenza: Pieve di Sant’Agnese (Castellina in Chianti)
- Lunghezza: 8,5 km
- Difficoltà: facile
- Fai attenzione a… qualche tratto un po’ scosceso e sassoso
- Punti di ristoro: nessuno – il tragitto è breve, ma se volete qualcosa portatelo!
- Traccia GPS: puoi scaricarla qui